Cervinara Trail


La Pro Loco di Cervinara ha ulteriormente arricchito il suo calendario di eventi per il 2013. Nell’ambito della manifestazione Nottelonga un nuovo evento sportivo arriverà a Cervinara, atleti professionisti ma anche semplici amanti della natura saranno i protagonisti del Cervinara TRAIL. La Pro Loco entra per la prima volta nel mondo del Trail running una variante della corsa che differisce dalla corsa su strada e da quella su pista, in quanto generalmente si svolge su percorsi normalmente utilizzati per l’escursionismo, sopratutto in montagna. Il percorso di 25 Km. attraverserà  parte del Parco Regionale del Partenio, un’occasione davvero unica per valorizzare il nostro territorio montano con attrazioni naturalistiche come Piana di Lauro e il monte Ciesco Bianco di 1589m. La gara è inserita nel circuito Trail Campania, che riunisce le più importati gare di Trail della nostra regione toccando importantissimi comuni come, Positano, Minori, Amalfi, Vico Equense, San Giuseppe Vesuviano. Naturalmente insieme all’ evento sportivo alla Pro Loco interessa la promozione del territorio, in special modo quello montano poco valorizzato e conosciuto fuori dalla nostra provincia. Noi lavoreremo perché il Cervinara TRAIL diventi un’occasione di ecoturismo che il nostro territorio, nonostante le potenzialità, non conosce se non in maniera molto marginale.

La gara partirà da Cervinara il 13 Ottobre. Nelle prossime settimane nella pagina dedicata esclusivamente al Cervinara TRAIL potrete trovare tutte le informazioni relative alla gara ma anche tante notizie sul paesaggio che farà da scenografia alla competizione.

www.trailcampania.com

Circuito Trail Campania

Location

PARCO REGIONALE DEL PARTENIO.

Il Parco regionale del Partenio è un‘area naturale protetta della Campania istituita a partire dal 1993. Occupa una superficie di 16.650 ettari toccando le province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli. Rientra nel sito di importanza comunitaria (SIC) “Dorsale dei Monti del Partenio”. Al suo interno si trova l’Oasi WWF Montagna di Sopra di Pannarano. Nel parco oltre alla grande e principale Catena del Partenio vi sono molti monti come Montevergine (un monte dove è stato costruito anche un piccolo paesino famoso per il suo santuario).

Carta dei sentieri del Partenio (pdf)

La Geomorfologia

I Monti del Partenio fanno parte del versante Campano dell’Appennino Meridionale e si estendono lungo un monoclinale che da San Felice a Cancello si prolunga fino a Mercogliano.
L’area del Parco Partenio si trova nell’unità idrogeologica dei Monti D’Avella-Montevergine- Pizzo di Alvano, compresa tra la Valle Caudina e di Maddaloni a Nord, la Piana di Nola e Salerno ad Ovest, la Valle del Torrente Solofrana a Sud.Ad Est l’area, per un versante, è compresa tra la Valle del Fiume Sabato e, per l’altro, si affaccia sull’Alta Irpinia. Il Bacino imbrifero maggiore è quello del Fiume Calore, che percorre l’area a Nord del Partenio. Il territorio è comunque, percorso da una rete di piccoli torrenti a sviluppo limitato.
La maggior parte dei piccoli corsi d’acqua, originati da sorgenti montane, presenta percorsi sotterranei, data la natura calcarea del terreno. La struttura fondamentale del territorio è, infatti, la roccia calcarea che, però, non ha influenzato, se non minimamente, la composizione del suolo, che rimane formata da materiale piroclastico.
Naturalmente la composizione del suolo è andata differenziandosi negli anni, per cui oggi ci troviamo di fronte a quattro principali gruppi.Il maggiore è composto dai materiali vulcanici. Questi terreni hanno una ottima fertilità e coprono circa il 70% del Partenio.
Vi sono, poi, i suoli che, grazie agli agenti atmosferici, si sono depositati nelle zone montane pianeggianti, le Valli, che presentano struttura più piccola ed argillosa rispetto a quelli piroclastici. Seguono i suoli costituiti da argille che hanno poca fertilità. Infine troviamo i suoli a struttura calcarea e mista, soprattutto nella fascia a sud del territorio.
E’ proprio la diversa morfologia che ha consentito, negli anni lo sviluppo di boschi, la presenza di una flora e fauna diversificate, di terreni fertili e di paesaggi suggestivi.Il Partenio è diversamente interessato anche da fenomeni carsici e fossiliferi. Dove il suolo è formato da roccia calcarea , l’erosione delle acque, nei secoli, ha prodotto strutture del tutto suggestive. Famose sono le Grotte di Camerelle, degli Sportiglioni, di San Michele Arcangelo sul lato sud del Partenio, e La Grotta di Mattiuccio e Grotta Candida sul lato nord.Il Torrente Caudino ed il Clanio, poi, creano forre e sbalzi d’acqua come le Cascatelle e la cascata di Acquapendente.Dal punto di vista geologico, ma anche scientifico, non vanno sottovalutati i fenomeni fossiliferi del Partenio.In varie parti del territorio, in presenza di rocce calcaree, è facile rinvenire Stromatoliti, Migliolidi, Nerinee, Diceratidi, Spiroline, Brachiopodi, Radiolari, Rudistacee.Esistono zone, spesso lungo i corsi d’acqua, in cui è possibile rinvenire Fossili di Gasteropodi e Lamellibranchi come Murex, Brandaris, Deodora italica, Cardium, Pecten, Chlamis.

Fonte Parco Regionale del Partenio.

Fauna

La fauna del parco è molto varia. Ci sono dalle 5 alle 12 specie di anfibi. Di grande pregio, ma anche bellezza, sono le due salamandre: la Salamandrina dagli occhiali, molto rara e di notevole interesse naturalistico, ma è notevole anche la presenza della Salamandra pezzata, che è presente nel parco con la sottospecie appenninica. A questa si affiancano altre emergenze naturalistiche, con la presenza di ben 3 specie di tritoni, dell’Ululone dal ventre giallo, del Rospo comune, del Rospo smeraldino e della Raganella italica.

Numerose anche le specie di rettili tra i quali sono più facili da osservare il Geco e il Ramarro. Rettili più difficili da vedere sono due sauri simili a serpenti, ovvero l’Orbettino e la Luscengola. I serpenti veri e propri si identificano nel parco con una sola specie parzialmente pericolosa per l’uomo: la Vipera che con il suo morso velenoso può provocare gonfiore e dolore ma raramnente risulta mortale. Altri serpenti sono il Biacco, il Cervone ed il Saettone, detto anche Colubro di Esculapio, dal nome di Esculapio, il dio greco della medicina e perciò questo serpente è ancora oggi usato come simbolo della farmacologia. Nessuno di questi tre serpenti è velenoso.

Numerose le specie di uccelli. Alquanto comuni e ben distribuiti all’interno del Parco: il Merlo, la Cinciarella, il Fringuello, Il Verdone, lo Scricciolo, il Cardellino, la Gazza, la Cornacchia grigia e la Civetta. Più legate all’habitat elettivo: la Passera d’Italia, la Taccola, il Rondone e il Balestruccio, che possono però vivere comodamente anche in zone urbane, lo Sparviere, il Colombaccio, l’Allocco, il Cuculo, il Picchio rosso maggiore, il Picchio verde, il Picchio muratore, la Cinciarella. Il Pettirosso, la Capinera, il Rampichino e la Ghiandaia sono molto comuni negli ambienti forestali specie se intervallati da radure. Il Gheppio, il Barbagianni, l’Upupa, l’Averla piccola, la Passera mattuggia, il Verzellino, lo Zigolo nero invece sono altre specie di uccelli che preferiscono le aree agricole o le zone con ampi spazi aperti.

Altri ambienti del parco, come ad esempio prati di alta quota o zone rupestri, sono sorvolate da: Poiana, Corvo imperiale, Allodola, Codirosso spazzacamino, Rondini e Falco pellegrino. Quest’ultimo rapace è sicuramente la specie più affascinante e bella nonostante si trova in quasi tutto il mondo. Infatti questo straordinario falco si adatta a qualsiasi ambiente (tranne i ghiacciai e il deserto) e con la sua velocità di 300 km orari può arrivare a cacciare prede anche 2 volte il suo peso. Infine le specie di uccelli localizzate negli ambienti umidi e lungo i fiumi sono la Ballerina gialla, la Ballerina bianca e la Gallinella d’acqua. Altre specie come la Beccaccia, il Tordo bottaccio, lo Storno, la Pispola e il Lucherino sono presenti nel parco solo nel periodo migratorio autunnale e primaverile senza però nidificare nel parco e non fanno parte della sua fauna.

Nel Parco sono stati localizzati più di 30 specie di mammiferi che inoltre sono molto difficili da osservare. iniziando dalle specie più comuni si localizzano al’Interno del Parco alcuni micro mammiferi insettivori, le talpe ad esempio si dividono in due gruppi (Talpa romana e Talpa cacea) oltre poi al riccio diverse specie di pipistrelli. Nel parco però ci sono tre esemplari carnivori che disturbano molto spesso gli agricoltori mangiano galline e aggredendo pollai l’esempio più comune è quello della Volpe ma nel Parco sono presenti anche la Faina e la Donnola. Il Moscardino e il Ghiro sono legati alle formazioni boschive e ai coltivi elaborati. molto più raro invece il Topo quercino. Il tasso poi è un altro animale che è stato localizzato il più delle volte in tempo notturno. Infine il Lupo grigio (o lupo comune) è stato localizzato nel Parco, ma non supera il centinaio di esemplari per la mancanza di prede sostanziose: infatti, l’unico che può soddisfare quest’esigenza oltre ai pascoli di pecore e bovini è il cinghiale.

Flora

La Flora del Parco Regionale del Partenio è vasta, e varia da quota a quota. In base all’altezza è possibile identificare diversi tipi di piante e fiori. Nelle quote basse si trovano boschi di Leccio (anche se questo albero raggiunge i 1000 metri di altezza). Inoltre molte sono le specie arboree come l’Olmo, la Roverella, il Fico e il Cerro mentre tra le specie arbustive vi sono il Ligustro, il Prugnolo, l’Alaterno e l’Orinello. Il sottobosco ovvero la parte ombrosa dei boschi è costituita da Asparagi, Euforbia, Clematide, Edera, Biancospino, Corniolo e Ciclamino. In zone più alte, verso i 500 metri si trovano boschi di querce e alcune specie di sempreverdi, il sottobosco delle quote più alte è invece rappresentato dall’Ontano napoletano, l’Acero e Il Carpino. Nei boschi di querce si possono intravedere molte specie di noccioli. Altre piante tipiche dei sottoboschi del parco sono le Felci, Le anemoni appenniniche, le sassifraghe e il pungitopo. Tra i 500 e i 1000 metri sono presenti i Castagni.

Fiori bellissimi che si trovano tra queste quote e anche più giù sono i due tipi di rose presenti nel parco: la rosa selvatica e la Rosa canina oltre al bellissimo Giglio rosso. Dopo i 1000 m si raggiungono i boschi di Faggio e a questa quota si può incontrare anche l’Acero pseudoplatano (detto più comunemente Acero riccio), l’acero napoletano il salice e il tasso. Nei giardini dei sottoboschi di alta quota è possibile trovare viole in primavera e Giglio martagone.

Il fiore simbolico, il più importante e anche quello con più storia del Parco regionale del Partenio è sicuramente l’Anthemis del Partenio (Matricaria parthenium) usato nel Medioevo dai monaci benedettini di Montevergine per produrre il tipico liquore contenente qualità tonico-stomatiche. Le specie di fiori che sono presenti nel Parco sono molte di più: ci sono ben 33 specie di orchidee, le più belle e facili da riconoscere sono l’Ophrys apifera (situata sui pascoli sassosi tra i 500 e i 700 metri), poi c’è la Serapias lingua diffusa a quote più basse (tra i 200 metri). ci sono moltissimi altri tipi di Orchidee nel Parco come l’Orchis papilonacea, Orchis morio, Orchis purpurea, Orchis italica, Dactyloriza maculata e Sphiranthes spiralis. La flora del Partenio è invece alquanto assente nelle zone molto alte ilquale è possibile vedere solo muschi ed erbe secche.

Pungitopo

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